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Demone FF Spirit-oso
Registrato: 09 Giu. 2004 Messaggi: 1646 Anni: 40
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Inviato: 26 Nov. 2004, 14:40 Oggetto: |
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è un pò di tempo che non seguo questo topic ... appena ho un pò di tempo cerco di recuperare ... anche perchè mi interessa l'argomento _________________
http://musumix.blogspot.com/
pereprerepeeee!!! taTAtaTAtaTAtaTAtaTA!!! |
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OMEGA KOR Chocobo Of Apocalipse
Registrato: 09 Gen. 2004 Messaggi: 2045 Anni: 36 Località: KNIGHT's MAUSULEUM
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Inviato: 29 Nov. 2004, 20:10 Oggetto: |
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le dottrine incatenano il pensiero a schemi prestabiliti o che ti conducono ad una unica via escludendo le altre
per quanto la via si auquella giusta non conoscendo le altre non sarà mai la migliore
la policultura è qualcosa di basilare _________________ Essere guerrieri significa anche combattere per ottenere delle risposte,che guerriero sei KOR, se rinunci a combattere perche' dentro di temi di scoprirle queste dannate risposte?
Non e' di questa pasta che sei fatto, non ti permetto di deludermi.
Di che hai paura? Di farti male? Di soffrire? Io soffro e intendo continuare...voglio sentire questo dolore, scolpirlo dentro di me, perche' questo, ANCHE questo, e' provare al massimo le proprie emozioni, e' VIVERE. |
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Akito FFSpirit vecchiume
Registrato: 14 Giu. 2004 Messaggi: 9076 Anni: 43 Località: sti gran cazzi
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Inviato: 30 Nov. 2004, 09:36 Oggetto: |
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OMEGA KOR ha scritto: | le dottrine incatenano il pensiero a schemi prestabiliti o che ti conducono ad una unica via escludendo le altre
per quanto la via si auquella giusta non conoscendo le altre non sarà mai la migliore
la policultura è qualcosa di basilare |
Diavolo se ti quoto Kor!
Io l'ho sperimentato sulla mia pelle...
Direi che la soluzione migliore è cercare di conoscerne il più possibile, e poi trarne il meglio da ciascuna di esse. Al fine di creare qualcosa che ti rappresenti personalmente. _________________
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OMEGA KOR Chocobo Of Apocalipse
Registrato: 09 Gen. 2004 Messaggi: 2045 Anni: 36 Località: KNIGHT's MAUSULEUM
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Inviato: 30 Nov. 2004, 22:11 Oggetto: |
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infatti dire che qualcosa è megliore di un altra è soggettivo e quindi nostro personale^^ _________________ Essere guerrieri significa anche combattere per ottenere delle risposte,che guerriero sei KOR, se rinunci a combattere perche' dentro di temi di scoprirle queste dannate risposte?
Non e' di questa pasta che sei fatto, non ti permetto di deludermi.
Di che hai paura? Di farti male? Di soffrire? Io soffro e intendo continuare...voglio sentire questo dolore, scolpirlo dentro di me, perche' questo, ANCHE questo, e' provare al massimo le proprie emozioni, e' VIVERE. |
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Akito FFSpirit vecchiume
Registrato: 14 Giu. 2004 Messaggi: 9076 Anni: 43 Località: sti gran cazzi
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Inviato: 21 Dic. 2004, 12:57 Oggetto: |
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In questi giorni pensando al "deja vu" di Matrix, ho constatato che questo concetto è più vicino al reale di quanto pensavo.
E' come se il "già visto" mi desse una svegliata. Mi fa rendere conto dell'illusione che mi circonda.
Nel induismo e nel buddismo l'illusione cosmica viene chiamata: Maya.
(Guarda caso si chiama così anche la madre di Siddhartha, quindi metaforicamente "nato dall'illusione").
Da questo si intuisce che già allora avrebbero percepito una sorte di matrix.
Vabbè... tutto questo mi ha ricordato di riassumere meglio tre fondamentali dottrine buddiste: anatta, anicca e dukkha.
In pratica ne avrei già parlato, ma preferisco chiamare le cose col loro nome.
ANATTA
in sanscrito anatma, ("non-io", "non-sé"), significa che l'"io", la "persona", il "soggetto", come centro spirituale, stabile e duraturo, che unifica tutte le attività dei sensi, dell'intelligenza, della volontà e dell'affettività , non esiste, o meglio ha un'esistenza illusoria. L'individuo umano è formato da cinque gruppi di "aggregati" (skandha) che sono in rapporto tra loro, senza però avere un unico referente. Essi sono il corpo con i suoi sei sensi: l'occhio, l'orecchio, il naso, la lingua, il tatto e l'organo del pensiero; le sensazioni che sorgono quando i sensi entrano in contatto con gli oggetti materiali; le percezioni che nascono dall'elaborazione delle sensazioni; gli impulsi spirituali, cioè le idee, le volizioni e desideri, che hanno origine dalle percezioni; e infine la coscienza, che è la consapevolezza delle percezioni e delle idee, delle volizioni e dei desideri. L'anatta è il concetto centrale del buddismo: senza di esso questo non esisterebbe. Esso significa che l'uomo, ritenendosi un "io", una "persona", vive nell'"ignoranza" (avidya) del suo vero essere che non è l'"io" fenomenico, e quindi vive nell'"illusione" (maya), da cui si libera con l'"illuminazione" (bodhi). Con questa egli prende coscienza che la sua vera natura è il "Sé", assoluto e infinito, con il quale l'"io" fenomenico si identifica.
ANICCA
in sanscrito anitya, che significa "impermanenza" e "insostanza": per il buddismo niente è durevole, niente ha consistenza e niente è sostanziale. Se a noi sembra che ci sia qualcosa di duraturo e di consistente, lo si deve al fatto che noi viviamo nell'ignoranza della realtà e quindi nell'"illusione". Perciò non ci si deve appoggiare su nulla né aggrapparsi a nulla, perché nessun essere ha consistenza e quindi non può offrire un punto di appoggio stabile e duraturo.
DUKKHA
in sanscrito duhkha, che significa "sofferenza, dolore". Esso è causato in noi dalla "sete" (tanha) del piacere e da ogni specie di "desiderio": "sete" e "desideri" che tengono legato l'essere umano al "ciclo delle rinascite" (samsara) e dal quale ci si libera con l'"estinzione del desiderio", praticando il "nobile ottuplice sentiero", insegnato dal Buddha. Chi, col percorrere la "via" che egli ha indicato, giunge alla "saggezza" (prajña), che consiste nella comprensione intuitiva, sperimentale, dell'impermanenza, della sofferenza e della non-sostanzialità di tutte le forme di esistenza, e quindi giunge alla "liberazione" (moksha) totale e definitiva dalla necessità di rinascere e da ogni sofferenza, ha accesso al nirvana (o nibbana), che letteralmente significa "estinzione", vale a dire "estinzione delle turpitudini", ed è una maniera negativa di designare l'uscita definitiva dal mondo del dolore e dell'impermanenza.
Fondamentalmente sono molto usati nello zen. Tuttavia è importante notare che queste dottrine buddiste restano nello sfondo dello zen, sia perché esso non è un sistema filosofico ma una "pratica", sia perché sono da esso reinterpretate.
Personalmente avrei qualcosa in contrario al dukkha "preso alla lettera". Sembra che la sofferenza sia vista sempre come negativa. E debba essere annullata per non farsi trascinare nell'illusione.
Preferisco continuare a soffrire e a gioire con la consapevolezza che anche se sono illusioni, sono le emozioni che mi fanno sentire che "sto vivendo".
Non posso non provare emozioni, posso solo talvolta controllarle e sentirle solo dentro me.
Infatti il più delle volte trovo molto più utile usare la sofferenza come gradino per rafforzarmi interiormente. _________________
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OMEGA KOR Chocobo Of Apocalipse
Registrato: 09 Gen. 2004 Messaggi: 2045 Anni: 36 Località: KNIGHT's MAUSULEUM
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Inviato: 24 Dic. 2004, 19:24 Oggetto: |
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il dukka credo visto da me è la mia condizione ideale:uno stimolo forte come il dolore e deciso come la voglia di gioire che ti spinge in cose che se non provi non riuscirai ad ottenere
seconde te akito si può anche vedere così? _________________ Essere guerrieri significa anche combattere per ottenere delle risposte,che guerriero sei KOR, se rinunci a combattere perche' dentro di temi di scoprirle queste dannate risposte?
Non e' di questa pasta che sei fatto, non ti permetto di deludermi.
Di che hai paura? Di farti male? Di soffrire? Io soffro e intendo continuare...voglio sentire questo dolore, scolpirlo dentro di me, perche' questo, ANCHE questo, e' provare al massimo le proprie emozioni, e' VIVERE. |
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Akito FFSpirit vecchiume
Registrato: 14 Giu. 2004 Messaggi: 9076 Anni: 43 Località: sti gran cazzi
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Inviato: 25 Dic. 2004, 15:18 Oggetto: |
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Puoi spiegarti meglio Kor?
Il dukkha dice semplicemente che attraverso l'estinzione dei desideri e delle illusioni (quindi della sofferenza), si può raggiungere la condizione di nirvana, cioè di vuoto e di quiete interiore.
Poi il fatto di essere d'accordo o meno, oppure di personalizzare l'impatto che si ha con la "sofferenza", varia a seconda dell'individuo. _________________
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OMEGA KOR Chocobo Of Apocalipse
Registrato: 09 Gen. 2004 Messaggi: 2045 Anni: 36 Località: KNIGHT's MAUSULEUM
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Inviato: 25 Dic. 2004, 22:25 Oggetto: |
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scusami è da un pò che scrivo come parlo...
cmq dicevo il mio personale approccio con il dolore e il desiderio _________________ Essere guerrieri significa anche combattere per ottenere delle risposte,che guerriero sei KOR, se rinunci a combattere perche' dentro di temi di scoprirle queste dannate risposte?
Non e' di questa pasta che sei fatto, non ti permetto di deludermi.
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Hiei Guerriero Nero
Registrato: 20 Gen. 2004 Messaggi: 2989 Località: OscuritÃ
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Inviato: 26 Dic. 2004, 12:13 Oggetto: |
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Commento al volo: a me sembra che il Dukkha e cio' che dice KOR siano proprio agli antipodi. _________________ "Non c'e' schiavo piu' stupido
di quello a cui si debbono mostrare le catene che lo imprigionano perche' divenga consapevole del suo stato"
Dire "non mi interesso di politica" è come dire "non mi interesso di sesso" mentre ti stanno inculando
SI VIS PACE PARA BELLUM, SI VIS BELLUM PARA CULUM |
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Nova Cipresso
Registrato: 17 Mag. 2004 Messaggi: 1303
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Inviato: 27 Dic. 2004, 22:18 Oggetto: |
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Già . _________________
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Akito FFSpirit vecchiume
Registrato: 14 Giu. 2004 Messaggi: 9076 Anni: 43 Località: sti gran cazzi
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Inviato: 28 Dic. 2004, 21:08 Oggetto: |
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Ho capito Kor ...
Forse volevi esprimere un parere in proposito e forse intendevi dire che questa è il "tuo" modo di vivere le sensazioni.
Infatti credo che il dukkha sia una estremizzazione. Siccome io odio le estremizzazioni ritengo che non vada usato in qualsiasi situazione. Come ho già scritto mi sembrerebbe di perdere la mia "umanità " eliminando e ignorando completamente i desideri.
La parte opposta sarebbe quella di attaccarvisi troppo così da creare totale dipendenza da essi ... e quindi una sorta di "ciecità " nella mia visione della vita.
In ogni caso preferisco la via di mezzo. Scegliere a seconda della situazione cosa fare. Oppure far si di "provare" tutto quello che voglio ma essere comunque consapevole che è un'illusione.
Non è semplice, ma credo di riuscirci.
Tutto sta nel non etichettare la sofferenza solo come esperienza negativa _________________
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Mizar checcazzopossoscrivere?
Registrato: 31 Dic. 2004 Messaggi: 462 Anni: 23 Località: PRATO
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Inviato: 31 Dic. 2004, 03:25 Oggetto: |
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Sono nuovo ma vorrei dire ank'io la mia!
La cultura nel Buddismo, come in molte cose a questo mondo è importantissima, ma trovo ke fondamentale sia la consapevolezza data dall'esperienza. Per la precisione sto parlando di vedere, ascoltare, percepire ciò ke il Buddismo insegna teoricamente!
Il Buddismo è quel barlume di speranza ke, più o meno impercettibile, stagna dentro di noi.
Il giusto e lo sbagliato sono valutazioni relative, una cosa per quanto sbagliata possa sembrare può diventare la nostra salvezza.
Con questo non voglio istigare nessuno a fare c*****e!
Disperarsi difronte a qualcosa ke ci fa soffrire è umano, ma tenere in mente sempre ke ogni sofferenza porta con se un dono prezioso per la nostra vita è Divino!!! _________________
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Nova Cipresso
Registrato: 17 Mag. 2004 Messaggi: 1303
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Inviato: 31 Dic. 2004, 13:29 Oggetto: |
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Benvenuto,Mizar.
Vedo che anche tu,come Akito,nutri fiducia nel Buddismo.Se vuoi partecipare al topic,mi interesserebbe se descrivessi alcune delle esperienze a cui hai accennato nel messaggio precedente. _________________
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Mizar checcazzopossoscrivere?
Registrato: 31 Dic. 2004 Messaggi: 462 Anni: 23 Località: PRATO
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Inviato: 31 Dic. 2004, 14:38 Oggetto: |
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Grazie per il benvenuto!
Prova a pensare ad un avvenimento spiacevole che infine si è rivelato risolutivo per una situazione!
"Esempio"
Io sono sempre stato una testa di per quanto riguarda la mia vita, ma se mi guardo indietro mi rendo conto che ogni situazione passata aveva il preciso scopo di insegnarmi qualcosa! Questo mi ha aiutato a percepire meglio gli avvenimenti presenti.
Ciò che ci accade ci turba o ci rallegra, questo vuol dire che siamo vittime degli avvenimenti esterni, dovremmo essere sempre allegri e gioiosi visto ke anke ciò ke apparentemente è negativo in realta può risultare positivo!
Percepire ciò ke ci accade nella maniera corretta non è facile! _________________
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Nova Cipresso
Registrato: 17 Mag. 2004 Messaggi: 1303
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Inviato: 31 Dic. 2004, 15:00 Oggetto: |
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Ho capito ciò che intendi dire,ma gradirei se tu potessi farmi un esempio. _________________
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